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Consulado de Curitiba apresenta Mirandolina

Mirandolina é dona de uma hospedaria e cortejada por todos os hóspedes e de maneira particular por dois deles, o Marquês de Forlimpompoli e pelo Conde d´Albafiorita. A vida de Mirandolina muda com a chegada do cavalheiro de Ripafrata, que a trata muito mal. Atingida em seu orgulho, ela promete vingança. Tanto faz para o pobre cavalheiro que ele acaba se apaixonando por ela.

Esse é o resumo do espetáculo Mirandolina, que entrou em cartaz nesta quinta-feira (07), no teatro Regina Vogue, em Curitiba, em uma iniciativa do Consulado Geral da Itália para o Paraná e Santa Catarina. Traduzida e dirigida por Roberto Innocente, a obra - de  Carlo Goldoni, e originalmente denominada La Locandiera - ficará em exibição até o próximo dia 17 no teatro, que fica localizado no Shopping Estação, rua Sete de Setembro 2775.  Mais informações no site www.reginavogue.com.br

Goldoni

Escrita em 1750, a obra se insere no contexto do novo teatro de Goldoni, um importante dramaturgo italiano que nasceu em 1707, em Veneza, e morreu em 1793, em Paris.

I testi goldoniani sono sempre legati a precise occasioni teatrali e tengono conto delle esigenze degli attori, delle compagnie, degli stessi edifici teatrali cui è destinata la loro prima rappresentazione. Il passaggio alla stampa modificava spesso i testi: l'autore si rivolgeva, con le edizioni a stampa, ad un pubblico più vasto ed esigente rispetto a quello che frequentava i teatri.

Le commedie goldoniane furono raccolte per la prima volta dall'editore veneziano Bettinelli tra il 1750 e il 1755. Un'ulteriore edizione uscì presso l'editore fiorentino Paperini, poi presso l'editore fiorentino Pitteri e nel 1761 presso l'editore Pasquali.

Un'edizione definitiva e completa delle Opere teatrali uscì presso l'editore veneziano Zatta tra il 1788 e il 1795.

L'opera di Goldoni è piena di contraddizioni. L'intera opera goldoniana si offre come un'ininterrotta serie di situazioni, si svolge attraverso un "quotidiano parlare". Il linguaggio dei personaggi, intriso di dati concreti, si risolve tutto nei loro incontri e si mostra indifferente alle tradizionali prospettive letterarie e formali.

Passando continuamente dalla lingua al dialetto e viceversa, Goldoni dà spazio a diversi usi sociali del linguaggio, in base alle varie situazioni in cui vengono a trovarsi i personaggi delle sue opere. Il suo italiano, misto al dialetto e ad elementi settentrionali, lungi dalla purezza della tradizione classicistica toscana, è quello del mondo borghese. Il dialetto veneziano non è per Goldoni uno strumento di gioco, ma un linguaggio concreto e autonomo, diversificato dagli strati sociali dei personaggi che lo utilizzano.

Il francese usato da Goldoni negli ultimi anni, in particolare nei Mémoires, presenta un interesse notevole.