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Aprender a degustar o vinho para combater o alcoolismo entre os jovens


  
Promuovere la conoscenza e la degustazione consapevole del vino per combattere il consumo sregolato di alcol nelle giovani generazioni, dove prevale la diffusione di cocktail, superalcolici e  "alcolpops" che contengono vodka e rum mascherate da innocui analcolici "ready to drink". E’ quanto afferma la Coldiretti,la principale Organizzazione Agricola a livello nazionale e tra le prime a livello europeo, nel commentare l’indagine Istat sui consumi di alcolici che evidenzia come il bere vino per accompagnare i pasti  giornalieri e le occasioni conviviali faccia parte della storia e della cultura del nostro paese.

E che nelle giovani generazioni gli abusi di alcol non dipendano dal vino lo evidenzia anche - sottolinea la Coldiretti - una indagine Ismea-AcNielsen sui consumi extradomestici dalla quale emerge come tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni nei consumi fuori casa, in momenti diversi dai tradizionali pasti, vengono scelti subito dopo gli analcolici (27%), gli alcolici di diversa natura (21%), la birra (16%) e per ultimo il vino (7,3%). Il vino nella società moderna - sostiene la Coldiretti - è diventato un prodotto espressione di equilibrio e riflessione sul quale far leva per combattere gli abusi, anche perché è culturalmente capace di attirare le nuove generazioni e di distoglierle dagli eccessi. Lo dimostra il fatto che, secondo i dati dell'Associazione Italiana Sommelier, su un totale di poco più di 30 mila iscritti, il 40 per cento è costituito da giovani che sempre più partecipano ai corsi di formazione professionale per diventare sommelier.

Sono questi i presupposti per promuovere anche nelle scuole campagne informative per la corretta e sana alimentazione specie con riguardo al consumo di bevande alcoliche. L’arte di assaporare il vino - conclude la Coldiretti - è oggi l'espressione di uno stile di vita "lento" attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a "stare bene con se stessi" e si contrappone totalmente ai comportamenti “a rischio” che sono alla base degli ''happy hour'', l'ora dell'aperitivo in tutta fretta a base di bevande alcoliche e stuzzichini, dei ''binge drinking'', il bere fino a ubriacarsi o degli ''alcolpops'', promossi con un’immagine di divertimento e socializzazione, che quasi obbliga a continuare a bere.

COSA BEVONO I GIOVANI FUORI CASA
Bevande analcoliche  27%
Alcolici di diversa natura 21%
Birra 16%
Vino  7,3%
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su indagine Ismea –Ac Nielsen