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Aumenta il numero di consumatori di alimenti biologici

Aumenta del 6 per cento in Italia il numero di consumatori che acquistano alimenti biologici che sono presenti almeno qualche volta nel carrello della spesa di sette italiani su dieci. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base  dell'“Indagine COLDIRETTI-ISPO sulle opinioni degli italiani sull'alimentazione” dalla quale emerge che la tendenza ad acquistare sia prodotti biologici cresce con il livello di istruzione raggiungendo il valore più alto per i laureati. La spesa complessiva per i prodotti biologici ha raggiunto in Italia - rileva la Coldiretti -1,5 miliardi di Euro che rappresenta il 2 per cento del mercato dei prodotti alimentari.

La ripresa nei consumi è stata accompagnata - sottolinea la Coldiretti - da una inversione di tendenza nella produzione nazionale che dopo anni di continue riduzioni ha ripreso a crescere facendo segnare un aumento del 11 per cento nelle superfici coltivate che superano il milione di ettari (1.067.101,66 ettari), una forte crescita del 22 per cento nei produttori (44.733), mentre cala per la prima volta il numero di importatori. I principali orientamenti produttivi - sottolinea la Coldiretti - interessano foraggi, prati e pascoli, e cereali, che nel loro insieme rappresentano oltre il 70% circa della superficie ad agricoltura biologica mentre seguono, in ordine di importanza, le coltivazioni arboree (olivo, vite, agrumi, frutta) e le colture industriali. Per le produzioni animali al 1 gennaio 2006 - continua la Coldiretti - risultavano allevati con metodo biologico 222.516 bovini da latte e carne, 825.274 ovi-caprini, 977.537 polli,  31.338 suini, 1.293, conigli ed erano presenti 72.241 alveari di api. Con questi risultati l’Italia - continua la Coldiretti - ha conquistato il podio nella classifica mondiale del biologico davanti a Stati Uniti e Brasile ed è preceduta soltanto da Australia e Argentina, tutti Paesi che hanno la disponibilità di terreni coltivati enormemente più grande di quella nazionale. Sul numero totale delle imprese biologiche presenti a livello internazionale una su dieci si trova proprio nel Belpaese che a livello europeo - precisa la Coldiretti - è leader assoluto nell'Europa allargata con oltre un terzo delle imprese e oltre un quinto della superficie.

I segnali di ripresa nella produzione nazionale vanno accompagnati da misure per la trasparenza volte ad evitare che la crescita della domanda nazionale venga soddisfatta dall'import da paesi terzi per la mancanza di trasparenza sulle indicazioni di origine nelle etichette ed è necessario, anche in considerazione della delega attribuita al Governo - conclude la Coldiretti - rendere operativo subito il marchio del biologico italiano per colmare il ritardo del nostro Paese nei confronti di Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca che hanno da tempo fatto questa scelta.