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Bienal do Cinema de Veneza homenageia diretor brasileiro

Joaquim Pedro de Andrade, considerado um dos pais do Cinema Novo brasileiro, é o grande homenageado da 63ª Bienal do Cinema de Veneza, que iniciou nesta semana. A Mostra Internazionale d’Arte Cinematográfica apresenta uma retrospectiva dedicada ao diretor de Macunaíma, entre outras obras marcantes. Um mestre invisível da vanguarda histórica é como Joaquim Pedro de Andrade é definido oficialmente por um dos mais importantes eventos mundiais do cinema.

Alice de Andrade, a filha de Joaquim, organiza a retrospectiva, integrada por  14 obras, entre as quais  Macunaíma, que inclusive foi  apresentada na seleção oficial da Mostra de 1969. Este ano, no entanto, o Brasil e os demais países da América Latina não têm nenhum filme entre os longa que concorrem ao Leão de Ouro. Entre os nove selecionados, reina muita expectativa em torno de The Black Dahlia, de Brian de Palma.

Já no concurso de curtas, aparecem o brasileiro Paulo Miranda, com Faça sua Escolha, e o argentino Fernando Salem, com Trillizas Propaganda (Propaganda Triplets. Na seção denominada Orizzonti, voltada para as novas tendências em longa metragens e em longa documentários, o Brasil e a Argentina aparecem como co-produtores, ao lado do México, de  El cobrador, in God we trust, de Paul Leduc. Junto com França e Alemanha, o Brasil também figura nessa condição em Suely in the Sky, de Karim Aïnouz. A eterna Sônia Braga faz parte do elenco de The Hottest State, uma produção norte-americana dirigida por Ethan Hawke.

Na competição principal, a Itália aparece como co-produtora de três filmes: La stella che non c’è, de Gianni Amélio; Nuovomondo (Golden Door), de Emanuele Crialese e The Queem, de Stephen  Frears. Nos filmes da seção Fora de Concurso, Itália, juntamente com a França, assinam Quelques jours en Septembre, com a fantástica Juliette Binoche e o durão norte-americano Nike Nolte. Entre os curtas, o italiano Fib 1477, de Lorenzo  Sportiello.

Neste ano, a Mostra apresenta a História Secreta do Cinema Italiano, com a exibição de  filmes de Rossellini, Soldati e Visconti. A Bienal do Cinema vai até o dia nove de agosto. No dia 10, será aberta a Bienal da Arquitetura.

La Biennale

La Biennale di Venezia è da oltre un secolo una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo. Fin dalla sua origine (1895) è all'avanguardia nella promozione delle nuove tendenze artistiche, organizzando manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee, secondo un modello pluridisciplinare che ne caratterizza l'unicità. Si colloca ai vertici mondiali sia per la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (62 edizioni), sia per l'Esposizione Int.le d'Arte (51 edizioni) e la Mostra Int.le di Architettura (9 edizioni), e prosegue la grande tradizione dei Festival della Musica (49 edizioni) e del Teatro (37 edizioni), affiancati ora dal Festival della Danza (3 edizioni). Negli stessi settori, la Biennale promuove iniziative editoriali. La sua visibilità è elevata in tutti i media. Per mezzo dell'ASAC, l'Archivio Storico delle Arti Contemporanee, la Biennale cura la conservazione della documentazione sulla sua storia.

Le sedi della Fondazione, che accolgono un pubblico internazionale sempre più vasto (320.000 visitatori l'anno), non sono di sua proprietà, e sono messe a disposizione per legge dal Comune di Venezia - i Giardini di Castello (arti visive e architettura), il Palazzo del Cinema e il Palazzo del Casinò al Lido (cinema) -, oppure ottenute tramite accordi pluriennali con la Marina e l'Agenzia delle Entrate - l'Arsenale (arti visive e architettura), il Teatro alle Tese e il Teatro Piccolo Arsenale (danza, musica, teatro).

Il decreto legislativo di riforma del gennaio 2004 ha trasformato la Biennale in Fondazione, con un nuovo Cda presieduto da Davide Croff. La sfida della nuova Fondazione consiste nel rilanciare le potenzialità della Biennale e la sua unicità di polo d'attrazione d'eccellenza, non solo in occasione delle grandi mostre ma anche nella produzione artistica in tutti i settori, durante tutto l'anno. Per questo si stanno individuando partner privati prestigiosi per realizzare una 'casa' stabile, una sede propria che rafforzi e stabilizzi l'identità della Biennale, e che al tempo stesso diventi un centro espositivo permanente, un laboratorio di cultura, di arti, di idee che da Venezia parli a tutto il mondo.

La riforma è stata promossa dal Ministro per i Beni culturali (allora Giuliano Urbani), allo scopo di ottenere una maggiore efficienza manageriale ma soprattutto una più agevole integrazione e presenza dei privati, al fine di una effettiva patrimonializzazione. Per questo il modello economico cui si vuole ispirare la nuova Fondazione è quello del sistema statunitense della cultura, dove il 30% del budget arriva da sponsorizzazioni ed erogazioni private, il 30% da ricavi propri, il 30% da contributi pubblici e il 10% da rendimenti della patrimonializzazione.

La sua opera più nota resta Macunaíma, tratta dall’omonimo romanzo iniziatPauore del movimento “tropicalista” e presentata in Selezione Ufficiale alla Mostra di Venezia del 1969; accanto a questo capolavoro, sperimentale e ancora oggi sorprendente, è stata una rivelazione la riscoperta degli altri suoi 5 lungometraggi - dall’esaltante Garrincha, Alegria do Povo all’ultimo O Homem do Pau Brasil - e dei suoi cortometraggi e documentari. Per la prima volta, in vent’anni, si farà di nuovo luce sull’opera sfaccettata, sospesa tra allegoria e realismo, di uno dei più originali registi del cinema moderno del Novecento.