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Vinho de Chinelos, o vinho imigrante, representa o Brasil no II festival internazionale di cinema e cibo Slow Food on Film

“Vinho de Chinelos”,  o vinho imigrante, curta  dirigido pela fotógrafa e cineasta paulistana Paula Prandini, que aborta a luta de um casal para criar um autêntico vinho brasileiro, resistindo aos apelos da produção comercial, é a única produção que representa  o Brasil  no II Festival do Cinema e Alimentação promovido pelo movimento Slow Food, que inicia nesta quarta-feira (06), em Bologna. Trata-se de um evento que mescla os prazeres da comida politicamente correta com filmes que abordam questões relacionadas a uma alimentação saudável.

Concorrendo  com outros curtas de vários países, a produção brasileira discute a identidade do vinho nacional, que tem se desenvolvido de forma consistente nos últimos anos, mas continua sendo objeto de preconceitos por parte dos próprios brasileiros. A projeção será acompanhada, nesta sexta-feira (08), às 20h30min,  na Sala Officinema/Mastroianni, no Cinema Lumière, de uma degustação de vinhos produzidos na serra gaúcha, cenário das filmagens.

Na verdade, uma das características do festival, é proporcionar aos participantes boas imagens e bons sabores. As exibições invariavelmente são acompanhadas  de eventos enogastronômicos.  Na verdade, a intenção dos promotores, é que o festival seja como “ un grande buffet, ricco, vario, in cui ogni spettatore potrà scegliere il proprio menu à la carte, assecondando le proprie inclinazioni e le proprie sfere di interesse”.

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Il festival internazionale di cinema e cibo Slow Food on Film ritorna a Bologna

Il festival internazionale di cinema e cibo Slow Food on Film ritorna a Bologna dal 6 al 10 maggio 2009, a dodici mesi esatti dal debutto della primavera scorsa.

Ideato in seno al movimento Slow Food, il Comune di Bologna ha raccolto l’urgenza di intervenire sulla politica culturale filmica attorno alle questioni gastronomiche affidando la produzione e la promozione del Festival alla Cineteca di Bologna che lo realizza in stretta collaborazione con il movimento.

L’edizione 2008, che ha inaugurato il sodalizio tra la chiocciola e l’istituzione cinematografica del capoluogo emiliano - sfociata nel frattempo anche nella realizzazione del film documentario Terra Madre e in una collana di DVD intitolata al Festival-, è stata particolarmente fortunata sotto molti aspetti, a cominciare dall’affluenza del pubblico, come dimostrano questi dati:

• 20.000 spettatori in 5 giorni hanno visitato la Manifattura delle Arti per più di
150 appuntamenti
• 12.000 biglietti emessi e con centinaia di ospiti provenienti da 23 paesi: Italia, Cina, Spagna, Francia, Israele, Inghilterra, Stati Uniti, Uruguay, Olanda, Belgio, Brasile, Nuova Zelanda, Canada, Irlanda, Giappone, Svizzera, Germania, Corea, Norvegia, Croazia, Ungheria, Uganda, Austria
• 110 giornalisti accreditati per circa 400 servizi giornalistici (stampa nazionale e internazionale, televisioni, radio e web)
• 1.300.000 pagine visitate sul sito slowfoodonfilm.com, cinetecadibologna.it,
slowfood.it

Un primo positivo riscontro per questa seconda edizione è il dato delle iscrizioni pervenute al termine del bando: 234 (l’anno scorso furono 197) i film –documentari, cortometraggi, lungometraggi, serie televisive- pervenuti al comitato selezionatore del festival, provenienti da 45 Paesi del mondo (Australia, Canada, Giordania, Italia, Taiwan, Uganda …).

Nel 2008 la prima edizione bolognese di Slow Food on Film era piena di incognite: non era scontato infatti che l’idea fondante del festival - far incontrare il mondo del cinema e quello del cibo-, ottenesse riscontri così lusinghieri. Invece la qualità dei film presentati, la profondità dei temi affrontati, il piacere dei momenti conviviali alternati alle proiezioni, il successo di pubblico cittadino e internazionale, hanno reso le cinque giornate della prima edizione un evento unico. Dunque ci si riprova, con lo stesso spirito ed entusiasmo, forti di quanto si è seminato e raccolto nel corso di un anno, con l’impegno  per una proposta ancora più ricca di film, di incontri, di testimoni, di assaggi di prodotti buoni, puliti e giusti.

Il tema del cibo è così vasto e le sue implicazioni – ambientali, sociali, economiche – di tale e scottante e attualità che non è stato difficile costruire il programma di quest’anno. L’orizzonte scelto, dentro lo stesso  macro-tema gastronomico, è sufficientemente ampio da consentire di muoversi con disinvoltura sia nel tempo (si va dalle preziose retrospettive di rarità d’archivio al meglio della produzione dell’ultima stagione) che nello spazio: il pianeta food è raccontato a 360 gradi, attraverso film, documentari, cortometraggi e serie tv da tutto il mondo...

A inaugurare come meglio non si potrebbe l’edizione 2009, il regalo più bello: l’anteprima italiana di Terra Madre, il documentario di Ermanno Olmi, Evento Speciale della Berlinale 2009, prodotto dalla Cineteca di Bologna e ITC Movie con la collaborazione di Rai Cinema. Il maestro per eccellenza del cinema contadino che racconta da par suo l’evento più suggestivo e potente di tutta l’epopea Slow Food. In un’ora e mezza di spettacolo audiovisivo sorprendente, antico e modernissimo, la sintesi migliore di tutto quello che il festival sogna di essere.

Oltre a Terra Madre, Slow Food on Film proporrà numerose altre anteprime per l’Italia tra cui: Food Inc., fondamentale documentario sul cibo industriale delle corporations prodotto dall’americana Participant (la stessa del documentario Oscar di Al Gore An Unconvenient Thruth), realizzato lungo sei anni di ricerche, inchieste, ricostruzioni minuziose; La vie moderne di Raymond Depardon (presentato all’ultimo festival di Cannes).
Come ospite speciale il festival avrà John Nossiter, il documentarista che con Mondovino nel 2004 ha portato, in concorso a Cannes, la discussione sull’enologia globalizzata e che a Bologna presenterà due episodi della serie Mondovino dedicati al vino italiano.

Sono sempre di più, nel mondo, i filmaker che trovano nel racconto del cibo una mission di cui farsi portatori. E Slow Food on Film è certamente il posto giusto per dare voce a questa urgenza, per premiarla, per incoraggiarla, per discuterla. Si cercherà di farlo al meglio, dando voce all’indignazione e alla denuncia, ma senza mai dimenticare l’altra faccia della gastronomia, quella forse più preziosa e autenticamente rivoluzionaria: il piacere. Per questo accanto al concorso internazionale dei documentari – lungometraggi o Under 35’ , in lizza per la Chiocciola d’oro –, accanto ai film dell’ultima stagione che meglio raccontano il cibo (Best Food Feature), alle serie TV più interessanti e istruttive (Best TV Series), e ai cortometraggi più provocatori e illuminanti del concorso shorts, ci saranno momenti di grande convivialità, che mettano insieme (e d’accordo) cinefili e gastronomi. E’ il caso delle serate cinegastronomiche di Un Film nel Piatto, appuntamenti da 500 persone che passano dal cinema (Arlecchino) alla degustazione (al MAMbo) con un solo biglietto. O degli Snack Slow, spuntini dei Presidi Slow Food da consumare in sala al posto dei transgenici pop-corn.

O ancora – è una delle novità di quest’anno – delle proiezioni quotidiane in Gustorama, che chiamano in causa il gusto, oltre a vista e udito, per aggiungere una nuova dimensione sensoriale allo “spettacolo cinematografico” tradizionale. Ci sarà spazio per la memoria, nella serie di documentari sull’Italia che non c’è più , Il mondo perduto, che farà riaffiorare dai tesori degli archivi delle cineteche preziose testimonianze audiovisive sulle civiltà contadine che stanno scomparendo per sempre. Si darà voce ai temi più controversi e di attualità – per esempio nel nuovo spazio Food Reports, dedicato alle inchieste televisive – compensandole tuttavia anche con una risata: è il caso della nuova rassegna Food Nightmares, che a notte fonda giocherà, tra horror, cartoon e vecchi Bmovie da drive-in, sulle paure più ataviche legate al cibo.

Il festival aprirà al mattino, coi laboratori per le scuole e le repliche, e si protrarrà fino a notte inoltrata.
Lo spettacolo avverrà nelle sale – le due del Cinema Lumière più quella del vicino Cinema Arlecchino – e fuori, con molti eventi eno-gastronomici collaterali, organizzati e coordinati da Slow Food Emilia-Romagna e Slow Food Condotta di Bologna:
• nella cafeteria del festival (pasticceria/birreria e vineria/gelateria) aperta dalle 9.30 del mattino fino al termine delle proiezioni
• con i laboratori del gusto e presentazioni librarie
• con i pranzi ufficiali del 6 e del 10 maggio
• con il Mercato della Terra nella piazza di fronte all’ingresso del Lumière (venerdì 8 maggio e sabato 9 maggio, dalle ore 9 alle 17)
• con il Cibo di strada lungo la via Azzo Gardino: novità del 2009 che coinvolgerà una decina di artigiani dell’eccellenza gastronomica italiana

Se il nostro lavoro rispecchierà le intenzioni, il festival sarà come un grande buffet, ricco, vario, in cui ogni spettatore potrà scegliere il proprio menu à la carte, assecondando le proprie inclinazioni e le proprie sfere di interesse.