Insufficienza cardiaca: uno studio rivoluzionario apre nuove prospettive terapeutiche
Un trattamento molecolare, basato su uno specifico micro-RNA, il miR-133, è risultato in grado di prevenire l'ipertrofia cardiaca. La scoperta, opera di un team di ricercatori italiani guidati da Cesare Peschle dell'Istituto Superiore di Sanità e da Gianluigi Condorelli dell'IRCCS MultiMedica (Milano), in collaborazione con i colleghi della University of California di San Diego, viene pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Medicine. Allo studio, inoltre, la rivista Nature dedicherà un editoriale in uscita la prossima settimana.
"E' la prima volta che si rende disponibile una terapia molecolare per il cuore - dichiara Enrico Garaci, Presidente dell'ISS - in grado di prevenire l'ipertrofia, e quindi le insufficienze cardiache. Lo studio, condotto da Cesare Peschle, dell'Istituto Superiore di Sanità e da Gianluigi Condorelli, dell'IRCCS MultiMedica di Milano, e realizzato nell'ambito del Programma di ricerche Italia-USA promosso dall'Istituto Superiore di Sanità, è a dir poco rivoluzionario - spiega Garaci - dal momento che apre prospettive terapeutiche innovative per alcuni tra i più diffusi e gravi disturbi del cuore, quali l'ipertrofia che, a lungo andare, se non regolata, porta all'insufficienza cardiaca".
"Il cuore risponde allo stress patologico incrementando la grandezza delle cellule cardiache (ipertrofia cardiaca) - spiega Cesare Peschle, Direttore del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell'ISS - In tal modo, aumenta la sua capacità funzionale di pompa, come è necessario ad esempio nell'ipertensione arteriosa e dopo l'infarto cardiaco. All'inizio la risposta ipertrofica è positiva. A lungo termine, invece, l'ipertrofia cardiaca predispone ad una serie di complicanze, tra cui le aritmie, e sfocia in una condizione clinica di grave insufficienza funzionale del cuore, che si chiama "scompenso cardiaco" ed è la principale malattia cardiovascolare, che colpisce in Italia mezzo milione di persone. A lungo termine, controllare l'ipertrofia significa quindi evitare una serie di complicanze che portano il cuore all'insufficienza cardiaca".
I micro-RNA sono piccole sequenze di acidi nucleici, scoperte solo pochi anni fa, di importanza basilare nella vita cellulare normale e patologica.
"Abbiamo dimostrato per la prima volta - spiega Gianluigi Condorelli dell'IRCCS MultiMedica - che trattando le cellule cardiache con il micro-RNA 133 si previene la loro ipertrofia, in modelli in vitro ed in vivo. Con una serie di esperimenti in vivo, inoltre, abbiamo scoperto l'assoluta assenza di tossicità del trattamento e un effetto importante e prolungato. Si tratta di studi rivoluzionari che aprono prospettive innovative per la terapia molecolare dell'ipertrofia e dell'insufficienza cardiaca".
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