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Giuseppe Garibaldi tra Storia e Mito

Nella splendida cornice della Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, la mattina del 24 maggio, si è tenuta, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la cerimonia d’inaugurazione della mostra “Giuseppe Garibaldi tra storia e mito”.

La mostra, voluta nell’ambito delle celebrazioni del Bicentenario della nascita dell’Eroe dei due mondi, è stata promossa e curata dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e dalla Fondazione di studi storici Filippo Turati, nelle persone dei professori Cosimo Ceccuti e Maurizio Degl’Innocenti.

Presenti in sala numerose rappresentanze comunali coi propri gonfaloni di molte città di tradizione e passato garibaldino italiane (oltre a Firenze, Genova, Milano, Bologna, Ravenna, solo per citare le principali) e straniere (Nizza).

Nel saluto delle autorità, il Sindaco Leonardo Domenici ha brevemente ricordato il contributo di Giovanni Spadolini alla conoscenza del nostro Risorgimento e l’attaccamento ai valori che Garibaldi rappresentava. Ha definito l’Eroe come la sintesi stessa dell’espressione delle realtà italiane ed ha  collegato idealmente questa mostra, la prima di una serie nell’anno del Bicentenario, con le future celebrazioni che si terranno nel 2011 per il 150° dell’Unità d’Italia.

Successivamente è intervenuto l’on. Andrea Marcucci, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del Bicentenario, che ha descritto Garibaldi come il primo mito moderno, vero eroe di un epos popolare che superava gli schieramenti politici, di censo e di cultura.

Marcucci ha informato che la mostra si svolge nell’ambito di un itinerario storico che vedrà Genova e Roma protagoniste di altre esposizioni ed eventi, come un concorso aperto ai giovani con premiazione finale consistente in una crociera nei luoghi garibaldini. Fortemente voluto dal Comitato anche il giro ciclistico d’Italia percorso sul filo rosso della memoria storica dell’Eroe. Tutto questo per riportare Garibaldi nella conoscenza collettiva degl’italiani, grazie anche all’apporto delle università, da sempre fucine di nuove idee e fermenti, eredi e continuatrici di episodi storicamente fondamentali come Curtatone e Montanara.

Il successivo intervento della Soprintendente per il Polo museale fiorentino Cristina Acidini ha messo in risalto il lato piacevole della collaborazione col Comitato organizzatore per l’alto valore del contenuto educativo che la mostra intende avere e che particolarmente si raccomanda al circuito dei giovani e delle scuole, perché col contributo di saperi diversi coniugati attraverso l’arte, si possa meglio veicolare e diffondere il senso culturale del messaggio affidato alla mostra.

L’ultimo intervento è stato svolto dal Presidente della Fondazione di studi storici F.Turati, prof. Maurizio Degl’Innocenti che, quale promotore con Cosimo Ceccuti, della mostra,si è diffuso in excursus della vita dell’Eroe mettendo in risalto le doti fondamentali che questa figura ha rappresentato nel suo tempo, ma anche nel nostro; la formazione della coscienza di quattro punti nodali del vivere sociale che sono la Nazione, il Popolo, il Volontariato e l’Associazionismo. E solo attraverso un naturale carisma, proprio di Garibaldi, una comunità si ritrova intorno al suo mito, in un programma che vedrà, passo passo, l’evolversi verso il 2011, anno del 150° dell’unificazione nazionale.

A conclusione degli interventi, le autorità hanno inaugurato la mostra allestita nei locali della Palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti, guidati dalla minuziosa e appassionata presentazione del prof. Ceccuti.

La mostra, suddivisa in sei sezioni (La genesi del mito - L’epopea: i Mille - I garibaldini e la camicia rossa – Da Aspromonte a Digione - La solitudine di Caprera - Dal Risorgimento alla Repubblica), si avvale anche di un filmato DVD realizzato dalla Fondazione Mediateca regionale toscana per facilitare l’approccio ed aumentare ulteriormente il materiale didattico e di un libro catalogo ricco di immagini e di testi scritti dai più valenti storici.

Molti i quadri noti, di soggetto garibaldino, finalmente riuniti, per poterli gustare appieno. Fra questi un ritratto di Garibaldi conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze, fino ad ora attribuito al pittore Cabianca e che adesso, in base a precisi riscontri documentali, è stato attribuito certamente al pittore Gerolamo Induno.

Ma oltre all’arte, molti i cimeli di vita dell’Eroe, da una sua personale camicia rossa, lo scialle di seta di Anita, che conserva la bellezza del tessuto e la soprendente brillantezza dei colori, armi, medaglie, bandiere, manifesti, soprammobili, e tante altre cose di pregevole fattura, cariche di storia.

In mezzo a tutto questo, il nostro labaro medagliere (il nostro “vecchio” cimelio, già incorniciato per raggiunti limiti di resistenza all’usura del tempo) figurava con la dignità e bellezza che quelle medaglie rappresentano: una storia lunga di ininterrotta passione.

Camicia Rossa - Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini
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