Bbilioteca digital Europeana quer crescer mas enfrenta problemas com o copyright
A biblioteca digital Europeana é uma coleção virtual de milhões de obras digitalizadas que inclui material de museus, bibliotecas, arquivos e coleções multimédia. É uma ideia formidável mas coloca algumas questões no que se refere a direitos de autor, que variam de país para país, e à inexistência de um sistema de pagamento das obras que ainda se encontram protegidas por direitos de autor e de padrões de exigência para os conteúdos divulgados. O Parlamento Europeu debateu nesta segunda-feira, em Estrasburgo, uma proposta de resolução sobre a Europeana: próximos passos.
Lançada no dia 20 de Novembro de 2008, a biblioteca Europeana permite o acesso a livros, jornais, mapas, fotografias e música a todos os cidadãos com ligação à Internet, garantindo a preservação destes registos para as gerações futuras. Pretende-se relançar neste ano o projeto, já com 10 milhões de obras digitalizadas.
A proposta de resolução "exorta os fornecedores de conteúdos a aumentar a diversidade dos tipos de conteúdo destinados à Europeana, em particular, conteúdos áudio e vídeo, dedicando especial atenção às obras que se deterioram facilmente e respeitando os direitos de propriedade intelectual, designadamente, os direitos dos artistas", e insta a Comissão e os Estados-Membros a "adotar todas as medidas necessárias para evitar que se crie um fosso em matéria de conhecimento entre a Europa e os Estados Unidos da América e garantir o pleno acesso dos europeus ao seu próprio patrimônio cultural".
"Temos de encontrar formas de encorajar os Estados-Membros a financiar mais a digitalização. Além disso, temos de garantir o respeito pelos direitos de autor. O meu objetivo político é conseguir encontrar o equilíbrio entre a disponibilização de obras e a remuneração dos seus autores", afirmou a relatora da Comissão da Cultura e Educação, Helga Trüpel, referindo o caso Google, que digitalizou muitos livros abrangidos por direitos de autor e em seguida teve de se confrontar com as ações interpostas pelos mesmos em tribunal.
"A Europeana pode nunca vir a ser tão rica quanto a Google Books, porque não é financiada através da publicidade, mas do ponto de vista político é muito importante demonstrar que existe outra possibilidade, ou seja, através do recurso ao financiamento público. Se quisermos defender o nosso modelo social europeu e divulgar a diversidade cultural, necessitamos da Europeana.
Europeana, una biblioteca di Alessandria virtuale
Sapevi che puoi consultare libri, immagini, giornali, cartoline, mappe, capolavori provenienti da tutta Europa in un semplice click? La biblioteca online www.europeana.eu è un grande progetto, ma c'è qualche ostacolo, soprattutto perché le regole sul copyright non sono le stesse in tutti i Paesi europei. Ne ha discusso nella plenaria di iere, relazione al voto oggi (20)
Lanciata il 20 novembre 2008, Europeana è la più grande collezione di opere letterarie, documenti, giornali, immagini, video...provenienti da biblioteche, musei, librerie online e istituti culturali di tutta Europa. Accessibile per tutti in un solo click, ha il merito incalcolabile di preservare il patrimonio culturale europeo per le generazioni future
6 milioni di documenti
Ma come tutti i progetti più ambiziosi, anche Europeana incontra qualche difficoltà. I Paesi dell'UE che dovrebbero digitalizzare e condividere il loro patrimonio culturale vanno a rilento: "è preoccupante che solo il 5% di tutti i libri europei online sono su Europeana", ha avvertito la Commissione europea. L'Italia, nonostante il ricco patrimonio, non si distingue per zelo nella condivisione delle opere: solo l'1,2% del contenuto della libreria digitale proviene dal Bel Paese.
A un anno e mezzo dal lancio dell'iniziativa, il sito raccoglie 6 milioni di documenti. Molti, ma ancora lontano dall'obiettivo prefissato entro il 2010: 10 milioni di opere online.
"Accesso al patrimonio culturale"
La relazione del Parlamento, che verrà discussa stasera a Strasburgo e votata domani 20 aprile, auspica che il sito contenga "maggiori e migliori informazioni" nel "rispetto e la tutela degli autori". E raccomanda una più ampia diffusione dell'iniziativa presso il grande pubblico. I parlamentari chiedono a Commissione e governi UE di scongiurare "un gap di sapere fra UE e Stati Uniti,e assicurare l'accesso di tutti i cittadini europei al loro patrimonio culturale".
Ma resta il problema del copyright: il patchwork di 27 sistemi nazionali diversi non aiuta lo sviluppo del progetto. Nella relazione del Parlamento, viene toccato anche il problema delle "opere orfane", quelle per cui è difficile stabilire la paternità e dunque attribuire correttamente i diritti d'autore.
'Il giusto riconoscimento agli autori'
La verde tedesca Helga Trüpel, responsabile della relazione, crede che il punto sia trovare "il modo di incoraggiare gli Stati membri a investire di più sulla digitalizzazione. E tutelare i diritti degli autori". L'obiettivo è stabilire "un equilibrio fra la possibilità di mettere le opere a disposizione di tutti e attribuire il giusto riconoscimento agli autori. Google ha scannerizzato un sacco di libri protetti da copyright e li ha messi online, ma poi molti autori l'hanno citato in giudizio. Noi dobbiamo evitarlo."
'Difendere il progetto pubblico'
"Forse Europeana non sarà mai ricca come Google Books, perché non sarà finanziata con la pubblicità - continua la Trüpel - "ma dal punto di vista politico per noi è importantissimo mostrare che esiste un'altra possibilità: il finanziamento pubblico. Se vogliamo difendere il nostro modello di Europa sociale e la nostra diversità culturale, Europeana è indispensabile".
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