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Spot del Partito socialista: valori del cristianesimo non sono esclusiva di nessuno

È polemica sullo spot del Partito socialista, di cui è uscita un’anticipazione su “La Stampa”, che definisce Gesu' il primo socialista della storia. Lo spot, che verrà presentato la prossima settimana, ha suscitato una levata di scudi dalla destra conservatrice e dal mondo cattolico che non hanno esitato a criticare l’iniziativa pur non avendola vista.

Il primo a scendere in campo è stato Maurizio Gasparri, dell'ufficio politico di An: "altro che recupero delle radici cattoliche, altro che cristianesimo delle origini, seguito dal segretario della Rosa bianca Mario Baccini che ha definito lo spot “improprio, sacrilego e di dubbio gusto” e del leghista Cota.

Immediata la replica dei socialisti. 'I valori del cristianesimo non sono esclusiva di nessuno, ne' della Chiesa cattolica ne' tantomeno di qualche partito o di qualche esponente politico". Ha affermato Enrico Boselli "Con il nostro spot - aggiunge - noi vogliamo rivendicare quella che e' sempre stata la missione dei socialisti da quando sono nati, difendere e aiutare i piu' deboli, chiedere giustizia per loro. Se essere credenti significa questo, allora tutti i socialisti lo sono.Io chiedo solo a tutti, in nome della tolleranza, di vederlo prima di giudicarlo".
“Lo spot del Partito socialista e' molto rispettoso, e andrebbe visto prima di poterlo giudicare" afferma Alberto Nigra, responsabile politico della comunicazione della campagna elettorale.

"Lo spot - prosegue Nigra - raccoglie quella tradizione popolare che ha sempre visto nella figura di Gesu' Cristo quella del primo socialista, del primo uomo cioe' che si e' battuto per la giustizia e per l'uguaglianza di altri uomini. Il pensiero di Gesu' Cristo si incontra infatti con quella tradizione socialista che si batte per l'emancipazione attraverso la non violenza. Non e' un caso che la sua figura e il suo pensiero siano rispettati in tutto il mondo da tutte le religioni da credenti e non credenti. Pensare che ci possa essere qualcuno che abbia il monopolio culturale sul messaggio cristiano e' semplicemente ridicolo”.

"Vorrei ricordare a Baccini e a tutti coloro che si risentono per lo spot socialista con Cristo testimonial, che fu proprio Cristo a cacciare i mercanti dal tempio, e quindi dovrebbe convenire con noi che fu il primo socialista della storia". Ha aggiunto Franco Grillini, "Se Baccini si definisce credente dovrebbe essere molto contento che ci siano partiti definiti laicisti che si rifanno ad un personaggio dei vangeli per esprimere i valoridell'uguaglianza e della solidarieta' tra gli uomini”.
“Cari Gasparri e Baccini, - ha affermato Mauro Del Bue - dimostrate di non conoscere la storia. E in particolare la storia del primo socialismo. Piu' in particolare ancora la figura di Camillo Prampolini, deputato e leader socialista riformista, che nel 1897 scrisse 'La predica di Natale' osservando proprio che Cristo e' stato socialista, mentre la Chiesa del suo tempo non era cristiana”. “Prampolini stesso era definito il 'Cristo socialista' - aggiunge - e usava simbologie e parabole di stampo cristiano per convincere i contadini del suo tempo a diventare socialisti. Cosa che gli riusci' perche' nella provincia di Reggio Emilia, dove seminava la sua predicazione, i socialisti divennero maggioranza gia' agli inizi del secolo scorso”.

Sull’argomento è intervenuto anche Bobo Craxi:”Si tratta – ha detto - di un meraviglioso omaggio al senso cristiano della nostra battaglia socialista, che si rivolge a quelle radici laiche che, come ha dimostrato anche Chiara Lubich, diverse volte nella storia hanno saputo incontrare ispirazioni e movimenti di matrice cristiana”. “E' una grande riconciliazione - prosegue - che poi ai socialisti si vogliano far espiare colpe che non sono loro rappresenta un fatto ingiusto e poco cristiano. Nessuno deve ritenere di possedere la esclusiva di Cristo. Io lo spot l'ho visto: altro che blasfemo! E' un vero e proprio atto di amore”.